Una roadmap in sette tappe per la rivoluzione green delle città italiane
Un percorso programmatico in 7 punti per disegnare la città del futuro integrando qualità ecologica, sociale ed economica. L’interlocuzione della green economy con l’architettura e con l’urbanistica è la chiave per il rilancio del protagonismo delle città italiane. Tale interlocuzione, infatti, da una parte arricchisce la cultura, la vision, le scelte e l’impostazione della progettazione architettonica e della pianificazione urbanistica e, dall’altra può diventare una leva formidabile per lo sviluppo di una green economy nelle città.
Per contribuire a rilanciare il dibattito su un futuro sostenibile per le città, nel 2016, la V edizione degli Stati generali della green economy ha dedicato un gruppo di lavoro – composto da oltre 60 esperti, tra cui docenti di oltre 20 Università italiane, imprese del settore edile, enti di ricerca, associazioni di imprese, associazioni ambientaliste – alla elaborazione di un manifesto della green economy per l’architettura e l’urbanistica: “La Città Futura”.
“Il Manifesto – ha dichiarato Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile – vuole aprire un’interlocuzione con l’architettura e con l’urbanistica, come chiave per il rilancio del protagonismo delle città italiane. Tale interlocuzione, infatti, non solo arricchisce la cultura, la vision, le scelte e l’impostazione della progettazione architettonica e della pianificazione urbanistica, ma può diventare anche un traino formidabile per lo sviluppo di una green economy nelle città”.
Al Manifesto della green economy per la città futura hanno già aderito architetti di fama internazionale dai 5 continenti con le rispettive organizzazioni tra cui Richard Meier, Richard Rogers, Thomas Herzog, Ken Yeang, Albert Dubler in qualità di Presidente dell’International Union of Architects, Georgi Stoilov in qualità di Presidente dell’International Academy of Architecture, l’intera Fondazione di Architettura Australiana), autorevoli architetti italiani tra cui Paolo Desideri, Luca Zevi, Francesca Sartogo, due dei principali sindacati Italiani con l’adesione di Susanna Camusso per la CGIL e Annamaria Furlan per la CISL, associazioni nazionali del settore quali l’ANCE, Federcasa e ANIEM, le principali organizzazioni di imprese della green economy italiana componenti del Consiglio Nazionale della green economy, Enti e Istituti di ricerca e di urbanistica e architettura tra cui la Presidente dell’Istituto Nazionale di Urbanistica Silvia Viviani e il Presidente dell’ENEA Federico Testa.
La road map in 7 tappe
- Puntare sulla green economy per affrontare le sfide delle città
- Affrontare la sfida climatica con misure di adattamento e di mitigazione centrate sulla riqualificazione bioclimatica ed energetica
- Fare della tutela del capitale naturale e della qualità ecologica dei sistemi urbani la chiave del rilancio di architettura e urbanistica
- Tutelare e incrementare il capitale culturale, la qualità e la bellezza delle città
- Promuovere la rigenerazione urbana e la riqualificazione del patrimonio esistente
- Qualificare gli edifici pubblici con progetti innovativi e con la diffusione dell’approccio del ciclo di vita
- Progettare un futuro desiderabile per le città.
Il Manifesto della green economy per la città futura è aperto all’adesione di tutti coloro che vogliano sostenere il movimento delle città italiane verso uno sviluppo sostenibile: a partire dal 5 aprile, è possibile sottoscriverlo accedendo al sito web: www.statigenerali.org/manifesto
Questa iniziativa si propone di stimolare una nuova stagione di rilancio delle città italiane in chiave green e, con il supporto degli “Stati Generali della green economy”, dare vita ad un movimento animato da imprenditori, amministratori e decisori politici con l’obiettivo di attivare nuovi progetti concreti da realizzare nei prossimi anni.
L’Italia è ancora in tempo per colmare il gap ed avviare anch’essa un programma nazionale di rigenerazione urbana basato sulla green economy.