L’allarme del Guardian: 1 milione di bottiglie di plastica vendute al minuto, ma meno della metà viene recuperato

Il quotidiano britannico informa che nel 2016 sono state vendute 480 miliardi di bottiglie, il 60% in più rispetto ai 300 miliardi di dieci anni fa e riporta le stime di Euromonitor, secondo le quali entro il 2021 si arriverà a oltre 580 miliardi, con un aumento del 20% in soli cinque anni.
Le cause della crescita, definita dal Guardian pericolosa come il riscaldamento globale, sono attribuibili alla massiccia richiesta di acqua in bottiglia e all’occidentalizzazione dello stile di vita nei Paesi asiatici come la Cina, in cui l’urbanizzazione spinta, la tendenza ad una migliore qualità della vita e il timore di contaminazioni dell’acqua dei rubinetti fa registrare veloci incrementi dell’acquisto di acqua in bottiglia.
Altro segnale d’allarme è che all’incremento della produzione di bottiglie di plastica, non corrisponde una crescita del riciclo: nonostante la maggioranza delle bottiglie siano di un materiale come il PET (polietilentereftalato facilmente riciclabile), meno della metà viene recuperato e solo il 7% viene riutilizzato per la produzione di bottiglie.
Tutte le bottiglie che non vengono riciclate finiscono in discariche, inceneritori o – peggio – negli oceani: ogni anno tra 5 e 13 milioni di tonnellate di plastica vanno ad aumentare le ingenti quantità già presenti nel mare. I residui plastici sono poi ingeriti da uccelli, pesci e mammiferi marini, accumulandosi lungo la catena alimentare, fino all’uomo. Gli scienziati dell’Università di Gand in Belgio hanno stimato che chi mangia regolarmente pesce, ingerisce fino a 11 mila microparticelle di plastica.
15090-cocacola_grigny_bigMa perché è così esiguo il reimpiego del PET nella produzione di nuove bottiglie?
Greenpeace sostiene che le sei grandi multinazionali delle bibite utilizzano solo il 6.6% di plastica riciclata nelle bottiglie e nessuna intende convertirsi all’uso esclusivo di PET 100% riciclato, anche se questo consentirebbe loro un risparmio energetico del 75%. Il motivo del rifiuto è semplicemente di tipo estetico: le bottiglie in materiale riciclato sono opache e non trasparenti, quindi poco attraenti per il consumatore. Se Coca-Cola utilizzasse esclusivamente plastica riciclata per le sue bibite, l’impatto in positivo sull’ambiente sarebbe enorme. Secondo i calcoli di Greenpeace, la multinazionale di Atlanta produce 100 miliardi di bottiglie di plastica l’anno, più del 20% della produzione mondiale. Coca-Cola tuttavia sostiene che sta continuando ad aumentare l’uso di PET riciclato. E’ recente una comunicazione della Coca-Cola European Partners (CCEP) che dichiara l’intenzione di raddoppiare nei prossimi tre anni il contenuto di PET riciclato nelle bottiglie distribuite sul mercato britannico, portandolo al 50% dall’attuale 25%, allo scopo di contrastare il marine litter e favorire il riciclo dei suoi imballaggi in plastica. A questo scopo è confermata la partnership con Clean Tech, che possiede nel Lincolnshire un impianto per il riciclo di PET, compatibile con un riutilizzo del materiale per uso alimentare, consentendo il riciclo in closed-loop – dal rifiuto allo scaffale – in meno di sei settimane.  MM