Detrazioni Fiscali troveranno Casa anche nel 2017?

ristrutturazione-casa-detrazioniChi è intenzionato a effettuare lavori ristrutturazione per la propria casa guarda naturalmente alle detrazioni fiscali con grande interesse. Proprio l’esistenza di agevolazioni ha costituito una grande occasione nel corso di questi ultimi anni. Un’occasione sfruttata da molti di noi che si è rivelata un volano per il settore edilizio in grave crisi ormai da tempo.

Infatti tra il 2008 e il 2015 sono stati realizzati oltre 12,5 milioni di interventi di questo genere, per un totale di 207 miliardi investiti. Avvicinandosi la fine dell’anno e quindi riaprendosi la discussione sulla Legge di Stabilità, l’attenzione su questo tema è naturalmente destinata ad aumentare.

Una realtà che è ben nota alle associazioni di categoria, che non a caso ormai da tempo chiedono all’esecutivo di stabilizzare i bonus per le ristrutturazioni. Richieste che sono state fatte proprie da molti ambienti della politica, che hanno apprezzato in particolare la possibilità di collegarli ad un discorso ecologista ad ampio respiro. I lavori di ristrutturazione edilizia e le detrazioni che premiano in particolare quelli che perseguono l’efficienza energetica, sono in pratica la risposta italiana alle direttive comunitarie come quella 20-20-20, che chiedeva in pratica ai Paesi membri di ridurre del 20% le emissioni nocive e aumentare in maniera analoga la quota di energia prodotta con l’impiego di fonti rinnovabili entro il 2020.

A riprova dell’incisività delle azioni e il conseguente positivo impatto sull’ambiente, va sottolineato in particolare come negli anni compresi tra il 2007 e il 2013 siano stati risparmiati 0,913 megatep, ovvero l’equivalente di oltre 9.900 gigawatt orari per anno di energia finale. Il sistema delle detrazioni fiscali (50% e 65%) ha reso molto più conveniente e favorevole dare una nuova veste alla propria casa, magari adottando impianti di riscaldamento di ultima generazione o procedendo al suo isolamento termico.

Il governo sembra favorevole all’ipotesi di rinnovare le agevolazioni

Non è da escludere però che le detrazioni, a partire dal primo giorno del nuovo anno, potrebbero tornare al 36%, livello cui erano partite.
E’ in atto un pressing delle associazioni di categoria che sembra abbia aperto una breccia sempre più ampia, spingendo i partiti a proclamare apertamente il proprio favore non solo a confermare anche per il 2017 le detrazioni ai livelli dell’anno precedente, ma addirittura a stabilizzarle. In tal modo si darebbe in effetti sicurezza ad un comparto fondamentale per la nostra economia, colpito anche di riflesso dalla crisi del settore immobiliare.
Un pressing che ha spinto il ministro Graziano Delrio ad aprire risolutamente questa possibilità, prendendo spunto dai rapporti elaborati anche in sede parlamentare, dai quali risulta chiaramente come i benefici per l’economia comportati dai lavori di ristrutturazione casa e dalle detrazioni siano impossibili da ignorare. In considerazione anche degli ultimi dati relativi al PIL elaborati da Istat, che danno praticamente ferma l’economia italiana, nonostante le speranze di una ripartenza che non c’è mai stata. In un quadro di sostanziale stagnazione, sembra in effetti difficile che il governo Renzi decida di privarsi di uno strumento di crescita così importante. Non resta quindi che attendere i prossimi sviluppi e l’apertura della discussione su una Legge di Stabilità che non dovrebbe riservare cattive notizie per le imprese edili e per tutti noi che confidano sui bonus fiscali per poter ristrutturare la propria abitazione.

Come funzionano le detrazioni per le ristrutturazioni edilizie

I lavori di ristrutturazione che usufruiscono delle detrazioni, comportano il rispetto di una serie di procedure ben precise, per poter essere accordate.
La cifra da detrarre va spalmata in un arco temporale di dieci anni, successivi a quello in cui sono stati effettuati i lavori, in rate di eguale importo. In particolare bisogna tenere a mente che occorre pagare tramite bonifico bancario o postale, recante i dati fiscali del committente e dell’impresa cui sono stati affidati i lavori. E’ inoltre obbligatorio indicare nella dichiarazione dei redditi i dati catastali che vanno ad identificare l’immobile e, nel caso in cui i lavori siano effettuati dal detentore, gli estremi di registrazione dell’atto che ne costituiscano titolo, oltre ai dati richiesti per il controllo della detrazione. Il contribuente deve essere poi in possesso della domanda di accatastamento in caso l’immobile non sia stato nel frattempo censito, delle ricevute comprovanti il pagamento dell’IMU ove essa sia dovuta e di tutte le autorizzazioni e concessioni necessarie. Per non cadere in errore si può comunque chiedere una consulenza in tal senso all’impresa cui sono stati affidati i lavori.
Va anche ricordato che nel 2016 è stata introdotta una interessante modifica, quella relativa agli incapienti, ovvero quei cittadini che per un motivo o per l’altro non sono sottoposti a dichiarazione dei redditi. Se fino all’anno precedente essi non potevano godere dell’opportunità, da quest’anno possono farlo cedendo l’agevolazione alla ditta che compie i lavori. In cambio essi possono avere uno sconto che si presume sia dello stesso importo o quasi della detrazione. In tal modo si permette anche ad una categoria storicamente svantaggiata di non essere tagliata fuori, allargando ulteriormente la platea dei possibili beneficiari.

Source: preventivi.it