Boom del car sharing nelle città italiane: 2 utenti su 10 rinunciano alla propria auto

Radio Monte Carlo carsharingIl servizio di car sharing è sempre più diffuso in diverse città d’Italia ed è utilizzato come strumento di mobilità, oggi ancora saltuario e sporadico, in alternativa alla vettura di proprietà ma anche – e in misura ancora maggiore – al trasporto pubblico.
L’utente tipo, maschio, 38 anni, è pendolare e lo utilizza per raggiungere il lavoro; possiede in media 2,8 tessere e se ne serve senza preferenze per particolari operatori o modelli, verificando la disponibilità del veicolo più vicino.
Grazie all’auto condivisa, quasi 2 utenti su 10 hanno già rinunciato all’auto di proprietà, che presenta costi di gestione più onerosi rispetto al car sharing per percorrenze annue medio/basse (fino a 8.300 Km/anno, per un’auto di medie dimensioni).
Oltre metà degli utilizzatori viaggia in compagnia di una o più persone, abbattendo ulteriormente i costi sostenuti. Ogni auto condivisa toglie dalla strada fino a 9 vetture in proprietà.
Per trasformare il car sharing da alternativa tattica a soluzione strategica per la mobilità urbana, le Istituzioni nazionali e locali dovrebbero uniformare la normativa sul settore e rendere omogenee le condizioni di utilizzo nelle città.

Sono queste le principali evidenze che emergono dalla ricerca “Il Car Sharing in Italia: soluzione tattica o alternativa strategica?”, condotta da ANIASA – Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio e Servizi Automobilistici e dalla società di consulenza strategica Bain & Company e presentata il 25 maggio a Milano nel corso dell’Assemblea Pubblica dell’Associazione; lo studio definisce caratteristiche, prospettive e impatto del car sharing sulla mobilità urbana in Italia.
I dati registrati a fine 2016 danno conto di un fenomeno in grande sviluppo in diverse città d’Italia: 1.080.000 tessere di iscrizione (+70% Vs 2015), 6.270.000 noleggi (+33%) e una flotta di 6.000 veicoli (+33%).

Chi è l’utente medio del car sharing?
Maschio, 38 anni in media, pendolare, utilizza il car sharing principalmente per motivi di lavoro (nel 55% dei casi è dipendente di azienda); vive soprattutto in zone centrali (46%) o semi-centrali (27%), nelle quali utilizza il servizio.
E’ un utente pragmatico, ancora saltuario, poco fidelizzato al singolo operatore o allo specifico modello di auto: possiede in media 2,8 tessere dei diversi fornitori, guarda alla disponibilità del servizio prima che al brand, solo nel 6%-7% dei casi lo usa più di una volta a settimana.
I servizi di car sharing soddisfano, con orari e modalità differenti, due diversi fabbisogni: lavorativo, dal lunedì al venerdì, con un picco di utilizzo tra le ore 9 e le 12, e personale, in particolare nel weekend, con un picco pomeridiano tra le 16 e le 19.

Source: ANIASA  – Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio e Servizi Automobilistici