I biocarburanti sono una delle soluzioni più efficaci per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e abbattere le emissioni del settore dei trasporti. Negli ultimi anni la ricerca scientifica si è concentrata sullo sviluppo di metodi più efficienti per produrre biocombustibili a basso costo, in grado di competere con i carburanti tradizionali.
A compiere progressi in questa direzione di recente è stato un team di scienziati dell’Università dell’Illinois coordinato dal professor Vijay Singh. In uno studio pubblicato sulla rivista Biotechnology for Biofuels, i ricercatori americani hanno illustrato tre nuove tecnologie volte a incrementare la produzione di biocarburanti e a rendere il processo più sostenibile.
I ricercatori hanno sviluppato una nuova varietà di mais transgenico in grado di autogenerare uno degli enzimi necessari a trasformare l’amido in glucosio, noto come “a-amilasi”. Per ottenere risultati soddisfacenti è sufficiente aggiungere al mais comune una percentuale di appena il 15% del nuovo mais.
Il secondo enzima richiesto negli impianti di trasformazione del mais viene fornito da uno speciale lievito. Il lievito ingegnerizzato riesce a garantire l’enzima glucoamilasi e allo stesso tempo attiva il processo di fermentazione del glucosio, che viene così trasformato in etanolo.
Un ulteriore punto di forza del lievito è di ridurre la quantità di sottoprodotti generati durante il processo fermentativo. L’impiego del lievito e del nuovo mais abbatte i costi di produzione dell’etanolo, riducendo di oltre l’80% il fabbisogno di enzimi.
I ricercatori americani hanno individuato ulteriori soluzioni in grado di aumentare la resa della fermentazione. Le concentrazioni di etanolo sono state ridotte per evitare di inibire il processo fermentativo.
I consumi idrici degli impianti di frantumazione sono molto alti. Per consumare meno acqua gli scienziati hanno aumentato la frazione solida.
Usando una percentuale più alta di materiali solidi gli scienziati sono riusciti a ridurre la quantità di acqua presente nell’etanolo. In questo modo sono stati tagliati anche i consumi di energia del processo di eliminazione dei liquidi.
Source: greenstyle.it